Come creare un bagno in più: idee, problemi e soluzioni
Sei anche tu tra coloro che si è reso conto che un solo bagno in casa non basta più? La famiglia si è allargata o il desiderio di realizzare un bagno per gli ospiti possono essere valide ragioni per valutare di creare un secondo bagno. L’idea è sicuramente ottima, considerando che parliamo di un ambiente funzionale per ogni abitazione. Se poi consideriamo che, specie quando si è in più di due persone, quando bisogna uscire il bagno è sempre occupato e non si riesce a prepararsi in tempo, un secondo bagno è decisamente quello che ci vuole.
Come ricavare un secondo bagno in casa?
Realizzare un secondo bagno, però, non è così semplice. E, come vedremo, non è solo una questione di spazi. A differenza di altre stanze (come può essere un salottino o una camera da letto), la progettazione del bagno richiede particolari attenzioni. Non basta, infatti, tirare su una parete o buttarne giù una per creare un bagno, per questo ambiente della casa è fondamentale fare una serie di valutazioni imprescindibili.
Le 4 condizioni necessarie per creare un secondo bagno
Per realizzare un secondo bagno in casa, in qualsiasi abitazione, bisogna rispondere positivamente a queste quattro condizioni:
- lo spazio;
- gli impianti;
- l’areazione ed illuminazione;
- l’iter burocratico.
Lo spazio
Il primo vero problema è quello dello spazio, sia interno che esterno. Non basta, infatti, fare un mero conto sui metri quadri complessivi della casa, pensando di sacrificare qualche metro da questa o quella stanza. Innanzitutto perché sacrificare dei metri quadri da una camera, ma anche da un corridoio o da qualsiasi altro ambiente, non è privo di conseguenze. Specialmente per la stragrande maggioranza delle abitazioni che sono sempre sviluppate su metrature molto contenute. C’è poi da considerare che il bagno ha delle dimensione standard da rispettare affinché risulti uno spazio vivibile. La buona progettazione prevede uno studio accurato degli spazi ed il bagno in spazi contenuti e funzionale è sempre una grande sfida.
Qui di seguito alcune immagini di bagni piccoli ma davvero funzionali!
fonte: Pinterest
Gli impianti
Ma forse ancor più dello spazio che un architetto risolve senza difficoltà, c’è il problema degli impianti. L’impianto idrico-sanitario richiede una serie di caratteristiche (pendenza, diametro delle tubature, sistema di areazione, eccetera) che non possono, anche legalmente, essere trascurate. Bisogna quindi fare una serie di valutazioni sulla distanza del nuovo bagno rispetto a quello già esistente (se fossero adiacenti probabilmente il lavoro sarebbe meno complicato e indubbiamente più economico) e sulla sua collocazione all’interno della casa. Tra lo scarico del water, l’impianto di distribuzione dell’acqua e quello di riscaldamento, per realizzare un secondo bagno bisogna stare molto attenti non solo alla fattibilità del lavoro, ma anche alla sua convenienza. Ma qui arriviamo alla terza condizione.
L’areazione ed illuminazione
Il bagno affinché risulti perfettamente funzionale ha bisogno di una finestra, anche piccola, che permetta un’illuminazione ed areazione naturale. Non sempre questo è possibile, specialmente quando si tratta di un bagno in aggiunta ad una conformazione già definita degli interni. Il mio consiglio è quello di affidarsi nelle mani di un progettista che riesca a trovare soluzioni funzionali ed estetiche per ovviare al problema. Ad esempio un architetto saprà consigliarvi idee molto curiose come delle docce passanti, oppure feritoie o finestre alte.
fonte: Cose di Casa
Quindi un altro bagno si può creare, ma le condizioni di comfort devono essere assicurate. Altrimenti il rischio è che sia solo un vezzo di cui si può fare a meno o che, onestamente, non porta vantaggi! Come sostengo sempre è fondamentale che ognuno riconosca le sue reali esigenze all’interno della sua abitazione. Per questo il mio servizio di Domusologia inquadra con pochi step la conformazione più idonea di un’abitazione.
Le autorizzazioni
C’è infine l’aspetto urbanistico. Non parliamo solo di un fastidio burocratico fatto di scartoffie da compilare e consegnare, ma di valutazioni tecniche da fare. Ci sono leggi nazionali (e a volte anche locali) che disciplinano i requisiti igienico-sanitari che ogni abitazione deve avere. Qualsiasi modifica che si esegue sul bagno, quindi, deve essere sottoposta a queste normative. Per farlo bisogna innanzitutto presentare una CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) e, entro 15 giorni dalla fine dei lavori, una Segnalazione Certificata di Agibilità (S.C.AG) corredata di certificazione dei nuovi impianti. Pratiche che possono essere redatte solamente da un professionista abilitato al quale conviene sempre rivolgersi anche per una valutazione preventiva sul lavoro da realizzare.
Le soluzioni per essere tali devono rispondere positivamente a problemi reali, non ipotetici. Per questo, per quanto complesse e articolate, le valutazioni sulla costruzione e sistemazione del bagno in più devono essere fatte e svolte con molta attenzione. Solo così il risultato, una volta raggiunto, sarà davvero soddisfacente.