Studio degli spazi: dare forma alla vita
Ogni realtà edilizia, che sia una casa o un locale commerciale, ma volendo anche un’ambiente pubblico e aperto, è uno spazio. Il concetto di spazio è molto ampio e per secoli, non solo dal punto di vista progettuale e architettonico, ma anche filosofico, ha occupato la riflessione sulla sua definizione e sul suo significato. Quello che qui mi preme sottolineare, e dal quale vorrei partire, è l’errore che spesso si commette quando si parla dello studio degli spazi è quello di pensare a come riempirli.
Quasi come fossero carrelli della spesa o armadi in cui stipare le proprie cose, con l’inevitabile conseguenza che, nel giro di qualche anno, ti ritroverai a sentirti soffocare in quella casa che tu stesso hai arredato. Questo perché le mura perimetrali non segnano il confine di un ambiente da riempire di oggetti, mobili e arredi come li vediamo sulle riviste o sulle foto di Instagram.
Cos’è quindi lo studio degli spazi? A cosa serve? E, soprattutto, come si fa? Seguimi e cercherò di rispondere a tutte queste domande.
La progettazione architettonica per lo studio degli spazi
La progettazione architettonica non è altro che lo studio degli spazi che serviranno ad ospitare la vita, privata e non, di chi li abiterà. Si tratta di organizzare gli spazi in base alla luce che colpisce l’immobile, le caratteristiche che ha, le necessità di quelli che ci vivranno. Questo è il “segreto” dello studio degli spazi e lo strumento che evita di commettere quei classici errori che portano a essere sempre insoddisfatti del lavoro fatto e ad avere una casa che sembra essere invadente, piccola e incapace di dare valore al tuo spazio.
Ecco, questo credo sia un elemento fondamentale: ognuno di noi ha bisogno dei suoi spazi. Quelli fisici, ma anche quelli dedicati alle attività che si svolgono durante la giornata. Ti ho parlato, per fare degli esempi, dell’importanza del Breakfast Corner per iniziare la giornata, della Dining Room per accogliere i tuoi ospiti e del Workspace nel quale lavorare. Quando si effettua lo studio degli spazi bisogna partire dalle persone, non dai metri quadri! Perché sono le persone che abitano e vivono la casa e si muovono in quegli spazi. Ci sono case piccole in cui gli spazi sono vivibili e che ti lasciano respirare e case enormi che ti opprimono.
La casa è un insieme di ambienti che devono essere vissuti; non è un museo che da visitare. Per questo è un errore riempire lo spazio facendo “copia e incolla” degli spazi visti sui post dei social. Questo perché due spazi non sono mai uguali, perché cambiano le persone che li abitano e gli elementi circostanti. Non a caso prima ho fatto riferimento alla luce e alle caratteristiche; bisogna partire da ciò che si ha e ciò di cui si ha bisogno, non da ciò che si vorrebbe avere.
L’equilibrio tra pieni e vuoti, tra presenza e assenza
Lo studio degli spazi realizzato con la progettazione architettonica, quindi, analizza anche la proporzione tra pieni e vuoti, che deve essere un equilibrio delle parti. Per intenderci: tutti gli ambienti devono essere proporzionati, non si può avere una mini cucina ed una sala da pranzo enorme; un bagno gigantesco in un monolocale solo perché ci si vuole inserire la doccia vista sulla rivista.
Al contrario del restyling, che è un servizio finalizzato all’estetica per reinventare gli spazi interni della tua casa o della tua attività commerciale, con scelte di colori, disposizioni di arredi e tessuti, la progettazione architettonica predispone gli spazi. Esempi molto semplici per spiegarlo possono essere:
- traslare una porta di 60 cm per rendere sfruttabile un’intera parete per il posizionamento di un armadio a muro;
- demolire una parete per dare maggiore luce ad un ambiente su cui naturalmente i raggi si bloccherebbero e magari ricostruirla un po’ più in là;
- eliminare gli spazi morti e renderli invece fruibili per ripostigli e dispense;
- eliminare i lunghi corridoi delle vecchie abitazioni per ridistribuire meglio lo spazio a disposizione.
Fondamentale è capire che quando lo spazio è ben organizzato e studiato funge esso stesso da arredo e non serve spendere ulteriori soldi per comprare complementi, tessuti, ecc. Entrare in un appartamento o in un negozio equilibrato per dimensioni, luce, rapporto pieno-vuoto, riesce ad infondere da subito una sensazione di comfort visivo che si trasforma nel sentirsi a proprio agio e quindi vivere meglio un’abitazione oppure invogliare alla percorrenza di un negozio.
Uno spazio a misura
Lo spazio deve essere sempre a misura di chi lo deve vivere: un negozio anche grande ma troppo pieno, con divisori ravvicinati non invoglia alla percorrenza. Al contrario, un negozio troppo vuoto e grande metterebbe in soggezione la clientela (a meno che non si tratti di target specifici); così in un’abitazione seppur grande ma con un ingresso troppo stretto, non trasmetterà mai una sensazione di accoglienza.
L’obiettivo dello studio degli spazi, quindi, è quello di creare opportunità. Opportunità reali, non immaginate o incapaci di essere colte. È il modo migliore che ti consenta di sentirti realmente a casa e che permetta ai tuoi clienti di trovarsi bene nel tuo negozio, trovare ciò che cercano e avere il desiderio di tornare.
Lo studio degli spazi è quindi essenziale, strategico e imprescindibile per realizzare un ambiente e per renderlo vivibile per te e per le persone alle quali vorrai aprire le porte.