RIFACIMENTO BAGNI

Rifacimento dei bagni: cosa rientra nel bonus ristrutturazione ed altre agevolazioni

Per tutti coloro che dopo diversi anni desiderano ristrutturare il vecchio bagno entro il 31 dicembre 2024, rimane confermata la buona notizia: tra gli interventi che continuano ad usufruire del bonus ristrutturazione del 50% è previsto anche il rifacimento dei bagni (oppure la creazione di un nuovo bagno).

E’ però molto importante avere chiarezza sulle tipologie di interventi che permettono la detrazione, in particolare tra due tipologie: la manutenzione ordinaria e quella straordinaria, e sulle autorizzazioni amministrative necessarie.

La manutenzione ordinaria

Il rifacimento dei bagni è infatti un’operazione che può anche ricadere nella casistica della semplice manutenzione ordinaria e quindi risultare esclusa dalle detrazioni del 50%. Rientrano in questa definizione tutte quelle opere leggere, riconducibili più al restyling e non ad una vera e propria ristrutturazione, così sintetizzabili (per un elenco più esaustivo leggere il Glossario Edilizia Libera):

  • riparazione e/o sostituzione dei sanitari,
  • tinteggiatura delle pareti,
  • riparazione e/o sostituzione di pavimenti e rivestimenti,
  • installazione di un controsoffitto non strutturale,
  • riparazione, integrazione, efficientamento, rinnovamento e/o messa a norma dell’impianto elettrico.

In questo caso non sono necessarie autorizzazioni amministrative, per cui non è necessario il supporto di un tecnico abilitato.

Tuttavia è importante ricordare che gli interventi di manutenzione ordinaria che vengono effettuati nell’ambito di una manutenzione straordinaria, allora potranno essere agevolati. Se ad esempio contemporaneamente ad opere più complesse, volessi procedere con uno degli interventi sopra menzionati, anche questi ultimi saranno detraibili.

La manutenzione straordinaria

Al contrario, il rifacimento dei bagni nella maggior parte dei casi fa parte dei lavori per i quali spetta l’agevolazione fiscale rientrando nella manutenzione straordinaria. Quando si procede alla completa ristrutturazione del bagno, infatti, i lavori comprendono:

  • la rimozione dei precedenti rivestimenti e pavimenti,
  • la demolizione e il rifacimento del massetto,
  • la sostituzione dell’impianto idraulico (sia la rete di adduzione che di scarico),
  • l’installazione dei nuovi sanitari,
  • le nuove finiture.

Così come definito dalla normativa all’Art. 6-bis del D.P.R. n. 380/2001 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”, questi interventi richiedono una CILA (o SCIA in base alla natura complessiva delle opere).

In questo caso, oltre il costo dei lavori (manodopera e materiali) dovrai considerare la parcella di un tecnico abilitato e i diritti di segreteria.

Il Bonus Ristrutturazione

Grazie al Bonus ristrutturazione è possibile usufruire della detrazione Irpef 50% con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Oltre alle spese per i lavori, è possibile detrarre anche quelle per la progettazione, l’acquisto dei materiali e la gestione delle pratiche.

I pagamenti devono avvenire con bonifico bancario o postale da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o il numero di partita Iva del beneficiario del pagamento, come specificato nella guida dell’Agenzia delle Entrate di cui consiglio la lettura completa “RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE: LE AGEVOLAZIONI FISCALI”.

Il Bonus Mobili

Inoltre, una volta avviata la manutenzione straordinaria, sarà possibile accedere anche al Bonus Mobili, acquistando mobili ed elettrodomestici per l’unità immobiliare per cui si è richiesto il Bonus Ristrutturazione. Se ad esempio in occasione del rifacimento dei bagni, volessi acquistare anche arredi di altre stanze ( letti, armadi, cassettiere, ecc…) oppure elettrodomestici (frigoriferi, congelatori, lavatrici, ecc…), indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024. Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati. Anche in questo caso la detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. In questo caso è obbligatoria la comunicazione all’Enea.

L’Iva agevolata al 10%

Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio è possibile usufruire dell’aliquota Iva ridotta sulla prestazione dei servizi (manodopera e materie prime) ed anche sui beni significativi, ma solo se questi sono forniti dall’installatore e non acquistati dal committente. I beni significativi riguardanti il bagno sono ad esempio:

  • Apparecchi idrosanitari;
  • Cabine doccia (comprensive di box doccia e piatto doccia);
  • Cassette di scarico esterne e/o da incasso;
  • Lavabi (anche comprendenti componenti arredo bagno, purché il prodotto sia caratterizzato da un singolo codice articolo);
  • Rubinetteria cromata e rubinetteria gialla esterna da incasso;
  • Radiatori a corpi scaldanti di tutti i tipi e materiali;
  • Scaldabagni elettrici, a gas o funzionanti con altri combustibili;
  • Vasche in ghisa, acciaio e altri materiali.

Come procedere per iniziare il rifacimento dei bagni

Una volta acquisite queste informazioni di massima, il mio consiglio è quello di focalizzare la necessità di intervenire sui bagni e procedere in questo modo:

  • rivolgersi ad un tecnico abilitato per la progettazione dei bagni e la definizione degli interventi necessari;
  • far redigere al tecnico il computo metrico per la richiesta di preventivi ad imprese e fornitori;
  • acquistare i materiali e definire la data di partenza dei lavori;
  • far presentare al tecnico abilitato la CILA (o altro titolo edilizio necessario) per autorizzare gli interventi e se necessaria la notifica ASL;
  • archiviare tutta la documentazione necessaria per la richiesta del bonus ristrutturazione e/o mobili (fatture, pagamenti, dati catastali, titolo autorizzativo, ecc…)
  • Indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile

Un esempio pratico

Condivido un mio lavoro in questo momento in essere per meglio spiegare il beneficio che può trarre il cliente da un intervento di rifacimento dei bagni. I clienti hanno due servizi igienici:

  • per il primo bagno abbiamo previsto il rifacimento totale, quindi sarà sostituito l’impianto idraulico con conseguente spostamento dei sanitari, acquisto di finiture e apparecchi sanitari;
  • sul secondo bagno invece prevediamo la semplice sostituzione di parte dei rivestimenti e dei sanitari.
  • In occasione di questi lavori, sarà effettuato un restyling di una camera da letto che diventerà una stanza multifunzione. Per questo ultimo ambiente abbiamo previsto: il rifacimento della tinteggiatura e l’acquisto di divano letto, armadio, libreria, scrivania, sedia, comodini, apparecchi di illuminazione.

Abbiamo quindi la necessità di presentare una CILA, per cui andremo ad usufruire del Bonus Ristrutturazione sia per le opere del primo bagno, ma anche del secondo. Utilizzeremo il Bonus Mobili, per cui la totalità degli interventi sarà detratta al 50% ripartita in 10 quote annuali di pari importo. E verrà utilizzata l’agevolazione Iva al 10% per la manodopera e per parte dei beni finiti acquistati.

 

Se sei alle prese con il rifacimento del bagno ti consiglio la lettura di questi miei articoli:

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