una casa per due

Una casa per due: è così semplice?

Oggi è 14 febbraio e siamo in tema di amore.

Per una coppia la convivenza è un passo importante e le aspettative sulla possibilità di scegliere insieme tutti i dettagli di una casa per due sono altissime. Ma è davvero così semplice riuscire ad accordare due persone diverse con gusti e necessità a volte distanti?

La mia esperienza: le diverse personalità in una coppia

Fin dall’inizio del mio lavoro ho avuto sufficienti occasioni per rapportarmi con giovani coppie alle prese con la loro prima casa. Ho quindi collezionato esperienze tali da poter in qualche modo sintetizzare gli atteggiamenti che si istaurano.

Di solito la personalità più sensibile allo stile della coppia è maggiormente predisposta a dedicare il tempo necessario alla progettazione degli spazi e scelte estetiche della nuova abitazione. La personalità più pratica dei due conviventi invece si limita a cercare soluzioni relative alla visibilità della televisione (divano comodo annesso). Last but not least, quest’ultimo individuo, ricerca smodatamente uno spazio tutto personale, anche minuscolo, che appellano sotto il nome di “stanza-studio”.

Ovviamente generalizzare non va bene ma è molto interessante capire come le persone, diverse per interessi, abitudini e gusti, condividano comunque la necessità di star bene all’interno della propria abitazione.

Prima regola: dedicare insieme il tempo necessario

La prima questione che riscontro solitamente riguarda il tempo dedicato al percorso con l’architetto. Quando quindi si tratta di fare incontri e riunioni, l’interlocutore si riduce ad una sola persona della coppia. Può capitare che uno dei due non abbia tempo, l’importante è condividere il 100% dei contenuti trattati con il progettista.

Seconda regola: le necessità sono tutte ugualmente importanti

La seconda questione concerne la prevalenza di un carattere sull’altro. Come se fosse scontato che le problematiche e scelte fatte da uno dei due abbiano più senso di eventuali osservazioni dell’altro. Così come in tutte le questioni, l’incapacità di ascoltare l’altro può portare ad un malcontento facilmente evitabile. E’ un errore sminuire una delle due voci, perché a vivere la casa saranno entrambi.

Il ruolo del progettista

Il ruolo dell’architetto è quello di rendere l’esperienza dell’abitare ottimale per tutti gli abitanti. Per questo è fondamentale riconoscere i segnali delle due questioni sopra citate e cercare di progettare realizzando i desideri di entrambi. Parlare con i clienti, conoscerli e farli ragionare su alcuni punti, aiuta a definire i così ambiti “punti d’incontro” anche nella progettazione di una casa per due.

I miei consigli

Sprono sempre i miei clienti ad affrontare il tema della realizzazione di una casa condivisa con estrema euforia ed energia positiva. E’ un percorso impegnativo che genera spesso stress e tensioni ma è un grande passo per una coppia: è un’occasione per conoscersi ed unirsi ancora di più.

Ed ora ecco alcune domande che consiglio di porvi in coppia prima di intraprendere questo percorso:

  • AVETE GIA’ IN MENTE IN QUALE ZONA VI PIACEREBBE VIVERE?
  • DI CHE TAGLIO DI APPARTAMENTO AVETE BISOGNO?
  • QUALI PROBLEMI RISCONTRATE NEI VOSTRI ATTUALI APPARTAMENTI?
  • SCRIVETE SULLE DUE COLONNE 3 ABITUDINI CHE NON SOPPORTI DELL’ALTRO!
  • COSA NON DEVE MANCARE A CASA VOSTRA?
  • QUALI SENSAZIONI VORRESTE PROVARE A CASA VOSTRA?

Il mio servizio di Domusologia ha come obiettivo la ricerca dell’identità abitativa anche della coppia, determinando sulle due personalità le vere necessità in termini di spazio e lo stile della vostra abitazione.

 

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